DGI: Bitcoin ai massimi, il regolatore italiano rallenta

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7 luglio 2025 - Staff

Il prezzo di Bitcoin supera i 111.000 dollari nel secondo trimestre 2025, spinto dagli acquisti di investitori privati e istituzionali. Arrivano le licenze MiCAr in Europa ma non ancora in Italia.

Milano, 7 luglio 2025 - Il Digital Gold Institute (DGI), ufficio studi di CheckSig e principale think tank europeo specializzato in Bitcoin, crypto-asset e blockchain, ha pubblicato la ventiseiesima edizione del suo report trimestrale sull’ecosistema cripto.

Il secondo trimestre del 2025 segna un nuovo massimo storico per Bitcoin, che supera la soglia dei 111.000 dollari, dopo il ritracciamento registrato a inizio anno. Il trend positivo conferma la crescente maturità dell’asset e la sua bassa correlazione con le asset class tradizionali. Nel frattempo, il quadro normativo globale continua ad evolversi: l’Europa prosegue nell’implementazione del regolamento MiCA, mentre negli Stati Uniti si avvicina l’adozione del Genius Act, la prima proposta organica di regolamentazione per le stablecoin.

Bitcoin guida il mercato e raggiunge nuovi massimi

Nel secondo trimestre 2025, Bitcoin registra una performance positiva del +31%, portando la performance da inizio anno a +15%. Un risultato che consolida il ruolo dell’asset come riserva di valore emergente e strumento di diversificazione. Bitcoin si conferma così leader indiscusso tra i crypto-asset per capitalizzazione, volumi e rendimento. Una spinta significativa che è stata sostenuta anche dai capitali istituzionali, con i flussi in ingresso negli ETF che hanno superato i 12 miliardi di dollari nel trimestre.

Tra gli altri asset digitali, spicca la ripresa di Ether (+38%), sostenuta dall’introduzione dell’upgrade di sistema Pectra, che ha contribuito a lasciarsi alle spalle gli effetti negativi legati al caso ByBit di inizio anno.

Regolamentazione: Europa in movimento, Italia in ritardo

Il trimestre riflette gli effetti positivi dell’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), che da gennaio 2025 ha fornito maggiore certezza normativa e un quadro armonizzato per il mercato a livello europeo.

Numerosi operatori internazionali hanno già avviato l’iter per ottenere la licenza MiCA. Tra i primi soggetti autorizzati figurano nomi di rilievo del mondo bancario tradizionale, come BBVA e Commerzbank, a conferma dell’ingresso definitivo del settore cripto nella finanza regolamentata anche in Europa.

L’Italia resta fanalino di coda. A fronte di oltre 2,5 milioni di italiani con un conto presso operatori regolamentati e un controvalore complessivo dei saldi cripto pari a 2,5 miliardi di euro, secondo i dati OAM del primo trimestre 2025, il processo autorizzativo nazionale non è ancora partito. Il ritardo è dovuto alla scelta di prorogare il termine per l’invio della domanda di licenza MiCA, posticipando di conseguenza anche il rilascio delle autorizzazioni.

Ferdinando Ametrano, Direttore Scientifico del Digital Gold Institute, commenta: ”La lentezza del processo autorizzativo italiano lascia i risparmiatori preda di operatori cripto poco affidabili, svantaggia le aziende italiane nella competizione europea e fa perdere al Paese un’opportunità storica di innovazione e sviluppo“.

Negli Stati Uniti prende forma il Genius Act

Negli Stati Uniti, l’attenzione è rivolta al Genius Act, un disegno di legge bipartisan promosso dall’amministrazione Trump per regolamentare l’emissione e la gestione delle stablecoin. Attualmente in fase avanzata al Congresso, la proposta prevede regole stringenti in materia di riserve, trasparenza e compliance, tra cui:

  • obbligo di riserva pienamente garantita,
  • audit regolari da parte di enti terzi indipendenti,
  • conformità alle normative antiriciclaggio e antiterrorismo.

Il Genius Act rappresenta un passaggio cruciale per l’integrazione delle stablecoin nei mercati finanziari regolamentati, confermando ancora una volta il ruolo di leadership degli Stati Uniti nello sviluppo dell’ecosistema cripto globale.

CheckSig Survey: il 68% degli italiani vuole servizi cripto in banca

Ospite dell’evento, Francesco Del Pizzo, Institutional Sales Specialist di CheckSig, ha presentato la Crypto Banking Survey, l’analisi condotta da CheckSig che esplora comportamenti e bisogni dei clienti bancari italiani in ambito cripto.

L’indagine registra un interesse concreto e in continua espansione: il 68% degli intervistati si aspetta che la propria banca offra servizi legati alle cripto-attività. Un chiaro indicatore delle aspettative degli investitori, che pone le istituzioni tradizionali al centro dell’evoluzione del mercato cripto. Come sottolinea Del Pizzo: ”*Il 71% di chi si aspetta servizi cripto dalla propria banca è disposto ad aprire un conto presso un altro operatore pur di accedervi. Un dato che conferma la rilevanza delle cripto-attività nelle scelte di investimento dei clienti e segnala alle banche rischi e opportunità legati a un servizio sempre più strategico*“.

Il video della presentazione del XXVI report del Digital Gold Institute è disponibile sul canale Youtube del Digital Gold Institute. Il prossimo appuntamento per commentare il terzo trimestre 2025 sarà il 6 Ottobre 2025.

Scarica il comunicato stampa

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