Non solo Bitcoin, il criptoappetito ora è tutto su Ethereum

La Repubblica intervista Ferdinando Ametrano su Ether, seconda valuta digitale per capitalizzazione.

“La dinamica psicologica è semplice: nelle nuove criptovalute entrano tutti quelli che pensano di avere perso il treno Bitcoin e sperano che le alternative siano più remunerative. E poi puntualmente si scottano”, spiega Ferdinando Ametrano, docente di Bitcoin and Blockchain Technology a Milano-Bicocca e amministratore delegato di CheckSig, società di custodia Bitcoin per investitori istituzionali e persone ad alta patrimonializzazione. “La quasi totalità delle alternative a Bitcoin non ha rilevanza, con l’eccezione di Ethereum che è più versatile e che offre possibilità come token, Decentralized Finance (DeFi) e Nft. Non dimentichiamoci però che nel 2017-2018 Ethereum era la piattaforma delle Ico, e abbiamo visto tutti com’è andata. Credo che il rischio è che anche in questo caso si ripeta la stessa fine. Non si può considerare tutte le criptovalute nello stesso modo – rileva il docente -. Basta guardare Dogecoin, una barzelletta che non ha alcuna sostenibilità logico funzionale e che contribuisce ad alimentare l’immagine delle criptovalute come fenomeni da baraccone, quando invece l’oro c’è e luccica: ed è Bitcoin”.

Febbraio 18, 2022

Michele Mandelli